Spesso e volentieri le definizioni di auto d’epoca ed auto storica vengono utilizzate come sinonimi, subendo un’interscambiabilità che effettivamente è sbagliata.
Un’auto d’epoca ed un’auto storica sono due cose distinte e separate.
Se non hai chiaro questo concetto di consiglio di leggere questo articolo, dove analizziamo nel dettaglio tutte le differenze.
La differenza sostanziale è principalmente la possibilità di circolare su strada.
Infatti un’auto d’epoca, ovvero un’auto che a causa dei troppi anni di vita non possiede più i requisiti minimi richiesti dalla circolazione, è omessa dalla possibilità di circolare liberamente su strada, poiché ritenuta atipica e non idonea, ma soprattutto destinata e limitata alla sola esposizione museale o alla particolare apparizione in manifestazioni determinate. Difatti un’auto d’epoca è anche cancellata dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico).
Un’auto storica invece, ritenuta comunque veicolo atipico ma tuttora idoneo alla circolazione, potrà nei vari casi circolare liberamente su strada, sempre se mostra la dovuta idoneità. Le auto storiche infatti, per essere ritenute tali, hanno bisogno del rilascio di un certificato di storicità, che viene comunemente richiesto all’ASI per le auto con più di venti anni d’età.
Dopo aver superato i controlli delle dovute commissioni specializzate, un’automobile può essere certificata storica o d’epoca, andando incontro alle varie limitazioni e alle varie agevolazioni economiche.
Revisione di un’auto storica e di un’auto d’epoca
Con l’entrata in vigore del Decreto ministeriale del 17 dicembre 2009, il quale si riferisce agli articoli 60 e 80 del Codice della Strada circa i veicoli considerabili atipici d’epoca e atipici storici, è prevista una revisione biennale per questa tipologia di automobili. Una revisione obbligatoria effettuata da commissioni tecniche della motorizzazione civile con particolari metodologie in base all’anno di immatricolazione, e cioè se quest’ultimo è antecedente o susseguente al 1960.
Laddove gli accertamenti di revisione per l’idoneità sono prescritti in maniera ordinaria per i veicoli immatricolati dopo il 1° gennaio del 1960, non si può dire la stessa cosa per i veicoli antecedenti a questa data.
La revisione in questione difatti cambia poiché vengono presi in considerazione ulteriori dettagli, ovvero:
- Efficienza di frenatura, misurata con apposito decelerografo
- Segnalatore acustico
- Dispositivi silenziatori
- Dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione
- Pneumatici
- Vetri di sicurezza
- Specchi retrovisori
- Fascia d’ingombro
- Emissioni gas di scarico
Tale particolareggiata revisione, con strumenti appositi e dettagliati, viene effettuata in determinati centri di prova indicati dalla Motorizzazione Civile, i quali effettuano test più specifici rispetto all’ordinaria revisione biennale.
Agevolazioni economiche per le auto storiche e d’epoca
Partendo dalla non possibilità di circolazione, un’auto d’epoca aderirà alla formula assicurativa garage, ovvero quella dell’impossibilità di circolare liberamente su strada, che ridurrà notevolmente la rata assicurativa.
Per le auto storiche ritenute in grado di poter circolare liberamente su strada, si terrà conto dell’anzianità. Per un’auto con più di vent’anni ma meno di trenta si dovrà pagare il bollo stradale, che però sarà ridotto a poche decine di euro. Per un’auto che invece ha superato i trent’anni, resterà da pagare unicamente la tassa di circolazione, poiché si verrà esentati dal bollo.
È tuttavia d’importanza chiarire che alle auto storiche non è possibile allegare la formula di bonus/malus, di conseguenza la consistenza della rata assicurativa è abbondantemente calata.
Possedere un’auto d’epoca o un’auto storica ha più di un grattacapo, al di là delle revisioni, dei controlli, dei trasporti e dei mantenimenti, ma economicamente parlando godono delle migliori agevolazioni assicurative, come giusto che sia.