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Pensione integrativa

Scritto da Redazione Aggiornato il giorno Giugno 24, 2017 Lascia Commento

La pensione integrativa è una soluzione al reddito in età avanzata adottata da sempre più italiani.
Si deve considerare come un reddito complementare alla tradizionale pensione, poiché nell’immaginario collettivo questa non sarà più sufficiente a soddisfare tutti i bisogni una volta terminato il periodo lavorativo.
Leggi il seguente articolo e se non troverai ciò per cui sei arrivato fin qui lascia pure un commento cercheremo di risponderti entro le 48 ore successive.

Contenuti

  • 1 Come funziona la pensione integrativa?
  • 2 Pensione integrativa, chi può aderire
  • 3 Pensione contributiva o piano di accumulo?
  • 4 Versamento del TFR nel fondo pensione

Come funziona la pensione integrativa?

Essendo uno strumento recente nel panorama finanziario e di investimento italiano, anche tu avrai alcuni dubbi a riguardo, una delle domande più ricercate sui motori di ricerca è proprio sul funzionamento della pensione integrativa.
Sempre più lavoratori, soprattutto tra i più giovani, si rivolgono ai fondi pensione e alle polizze che offrono piani di accumulo proprio per sopperire alla mancanza di contributi.
Proprio come tanti altri se ti trovi su questo sito stai cercando alcune risposte per affrontare la fase pensionistica post-lavoro al meglio, attraverso uno strumento utile e ormai divenuto necessario come la pensione integrativa.
Ovviamente non è obbligatoria, preme sottolinearlo, ma è sicuramente necessaria per il tuo benessere nella vecchiaia.

La pensione integrativa prevede un accantonamento mensile di una somma, che potrai decidere tu in fase di stipula del contratto, anche da una cifra base di 50 euro.
Esistono varie forme di polizze di accumulo per ottenere una rendita pensionistica complementare che più si adatta alle tue esigenze personali.

Troviamo i fondi pensione e le assicurazioni vita in caso vita, due strumenti che hanno differenti caratteristiche ma un fine comune, una rendita pensionistica complementare.
Per ottenere questo reddito complementare dovrai versare una certa somma, che deciderai tu, per un determinato periodo così da ottenere alla scadenza del contratto di polizza una rendita vitalizia modellata sulle tue esigenze personali.

Queste piccole somme che verserai nel corso dei mesi, non solo saranno di nuovo a tua disposizione alla scadenza della polizza, ma avranno subito una rivalutazione nel corso del tempo generando interessi annuali.
Quindi avrai di nuovo in mano tutto il capitale versato e in più gli interessi generati nel tempo.
Il coefficiente di rendita che genera gli interessi aumenta in base alla durata della polizza, un contratto di trent’anni di versamenti periodici è sicuramente più remunerativo di un periodo di vent’anni di versamenti.

Pensione integrativa, chi può aderire

Essendo uno strumento esterno alla classica contribuzione pensionistica derivante da reddito da lavoro, la pensione integrativa è molto utilizzata dai giovani lavoratori spesso precari, dipendenti che vogliono mettere da parte una somma importante oltre alla pensione che riceveranno, ma anche inoccupati che attraversano un periodo di disoccupazione ma che non vogliono perdere il “treno” dei versamenti pensionistici, anche complementari.

La pensione integrativa può anche essere considerato uno strumento di diversificazione degli investimenti, poiché permette una rivalutazione del capitale investito a lungo termine.

Aderire ad un fondo pensionistico integrativo è molto semplice, moltissimi sono gli istituti assicurativi che permettono l’apertura di un fondo online o nella sede fisica in pochi passaggi.
Esistono sul web molti siti internet che offrono utili comparatori che eseguono un calcolo immediato di quale somma sarà la tua pensione, basta inserire la cifra che si vuole accantonare tutti i mesi e il periodo di durata della polizza.

Pensione contributiva o piano di accumulo?

Chi si accinge ad aprire una posizione in un fondo pensione che assicuri una pensione integrativa, si chiede se una escluda l’altra.
Questo è uno dei miti da sfatare infatti la pensione contributiva in quanto lavoratori verrà sempre versata all’ente di previdenza, mentre il piano di accumulo si può intendere come una rendita passiva terminato il periodo di accantonamento.

Ovviamente una forma non può e non deve escludere l’altra, la pensione integrativa è un aiuto sotto forma di reddito nel caso i tuoi versamenti pensionistici non siano all’altezza di soddisfare i tuoi bisogni nella vecchiaia, terminati i rapporti lavorativi.

Versamento del TFR nel fondo pensione

Sappiamo bene che il costo della vita e l’inflazione determinano un depauperamento delle risorse economiche mensili delle famiglie, se non puoi accantonare tutti i mesi una certa somma c’è un’alternativa, versare il TFR in un fondo pensionistico.

Per i lavoratori del settore privato, il legislatore ha previsto due destinazioni per il tuo Trattamento di fine rapporto, lasciarlo in azienda e recuperarlo a chiusura del contratto oppure versarlo in un fondo pensione che incasserai al termine della polizza assicurativa.
C’è ancora una terza opzione, che è richiedere il TFR in busta paga, ma non viene utilizzata dalla maggior parte dei lavoratori.

Se scegli di versare il TFR in una pensione integrativa potresti considerare le molte opzioni a te riservate, infatti potrai scegliere di versare solo una parte per beneficiare degli interessi della pensione complementare e lasciare il resto in azienda, oppure riscuoterne una parte in busta paga. Qualunque sia la scelta che effettuerai avrai tutti i conseguenti diritti di informazione e partecipazione alla forma a cui hai aderito.

”Cercaassicurazioni persone; pensione integrativa in Italia

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