Da simbolo di ribellione e status di nicchia, i tatuaggi sono oggi una forma di arte molto diffusa, utilizzata per abbellire il proprio corpo o per comunicare qualcosa.
Seguendo questo trend, il mondo che ruota attorno ai tatuaggi è cresciuto e si è auto-regolamentato, proprio per garantire maggiore sicurezza sia agli operatori professionali che ne fanno parte, che ai soggetti che si rivolgono loro per disegnare o colorare la propria pelle.
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Normativa per i tatuatori
La normativa italiana sul tema realmente utilizzata e seguita si fonda di fatto sull’Atto 308/2001 del Senato.
I professionisti del settore, alla luce delle modifiche dello stesso, si sono tuttavia resi portavoce di una serie di richieste atte a migliorare il loro lavoro quotidiano, il loro standard di professionalità, oltre che la tutela per i clienti.
Esaminiamo i punti più interessanti della regolamentazione vigente, evidenziando anche i possibili sviluppi e le richieste già avanzate dalle varie associazioni di categoria.
Definizione dell’attività di tatuatore
: entrando nel dettaglio, nella nostra nazione per diventare tatuatore è fondamentale prendere parte ad un corso professionale apposito, dal momento che le doti artistiche seppur fondamentali, non sono sufficienti.
I corsi ufficiali e riconosciuti sono quelli organizzati dall’Atir (Associazione Tatuatori Italiani Riuniti), hanno una durata media di 90 ore e un costo inferiore ai 2.000 euro e prevedono il superamento di un esame finale.
Proprio durante questo corso al soggetto vengono trasmesse tutte le nozioni stabilite dalla legge che i tatuatori devono applicare per salvaguardare il cliente e dunque se stessi.
Nello stesso tempo, per esercitare è necessario essere iscritti all’albo delle imprese artigiane ed essere coperti da apposita assicurazione; oltre che svolgere la propria attività in un luogo adeguato (è dunque esclusa l’attività ambulante);
Precisazione dei pigmenti
che possono essere impiegati nel corso dell’attività: il tatuaggio prevede l’inserimento sotto cute di pigmenti che devono essere atossici, sicuri e debitamente conservati, al pari dei vari aghi monouso impiegati per l’operazione di tatuazione.
Nello stesso tempo è fondamentale che gli ingredienti di ogni pigmento vengano specificati in maniera chiara e pubblica, evidenziando ove presenti eventuali sostanze che potrebbero essere pericolose e specificando quali sostanze non possono essere somministrate al paziente.
Normativa igienica/di sicurezza
al punto appena citato si collega la necessità di mantenere in condizioni di sicurezza e alti standard di igiene il paziente durante il processo, al fine di evitare l’insorgere di infezioni e complicazioni.
A titolo di esempio, ricordiamo che oltre alle precauzioni universali, il tatuatore dovrà avere competenze speciali su situazioni di cute infiammata, epatiti, AIDS e dovrà accertarsi che il paziente si sia sottoposto a vaccinazione anti-epatite B e non sia allergico a sostanze che potrebbero essere impiegate
Informazione al cliente:
visto che l’attività non è priva di rischi, al cliente verrà chiesto di leggere e sottoscrivere un apposito documento, con cui dichiarerà di essere stato messo a conoscenza di tutti i potenziali rischi;
Sanzioni:
la legge chiarisce anche quali siano le multe da applicare a chi eserciti la professione in maniera abusiva, senza essere in possesso dei requisiti, o senza aver avuto autorizzazione comunale all’utilizzo di un dato spazio.
Maggiori garanzie per i tatuatori
I professionisti del settore, riuniti in enti e associazioni, hanno tuttavia avanzato da tempo una serie di richieste che, senza stravolgere il testo vigente, ne definiscono meglio alcuni aspetti.
- Istituzione di un albo dedicato ai tatuatori: alla luce della tipologia di attività e della sua crescita negli ultimi anni viene chiesta l’istituzione di un albo dedicato, che possa ufficialmente racchiudere tutti i professionisti del tatuaggio, indipendentemente dall’associazione alla quale fanno riferimento;
- Test allergici obbligatori: nonostante il rispetto delle norme igieniche, possono comunque subentrare dei problemi in soggetti allergici, per questo motivo i tatuatori da tempo chiedono la possibilità di sottoporre i propri clienti a test che scongiurino eventuali allergie ad inchiostro (soprattutto colorato) o lattice dei guanti.
In altri casi, invece, il tatuatore richiede di poter prendere visione dei risultati di test allergici svolti in altra sede (sui pigmenti che verranno utilizzati in seduta) o di un’autocertificazione del cliente, proprio per evitare qualsiasi responsabilità nel raro caso in cui delle allergie dovessero insorgere; - Assicurazione Obbligatoria: viene chiesta una maggiore precisione su vincoli e caratteristiche dell’assicurazione destinata ai tatuatori, atta a coprire non solo i danni causati ai pazienti, ma anche eventuali anomalie nel trattamento dei loro dati o riservati.
Al momento diverse assicurazioni offrono la copertura, ma essa non ha una definizione precisa e offre dunque coperture diverse a seconda dei casi. Viene chiesto che la modulabilità della proposta assicurativa parta comunque da una situazione chiara e definita;
Costi rimozione tatuaggi: diventa altresì necessaria una normativa chiara che tuteli anche l’attività di rimozione del tatuaggio.
Fino a non molto tempo fa questa operazione poteva essere svolta solo chirurgicamente, che a causa delle cicatrici lasciate spesso dovevano essere seguite da una plastica.
La tecnologia laser ha migliorato la situazione e reso l’intervento più semplice. Una migliore definizione di questa attività potrebbe aprire in maniera definitiva ai tatuatori la possibilità di svolgere anche questa operazione.
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